In ogni terzina del Cartavolante compare sempre un romanzo dedicato al mare. Se per i primi tre era stato preferito Moby Dick, per questo nuovo ciclo la scelta è caduta piuttosto facilmente su 20.000 Leghe Sotto i Mari. Nessuna di noi lo aveva letto, ma non eravamo certo immuni al fascino del sottomarino straordinario e del suo carismatico capitano Nemo, che tante altre opere aveva ispirato e contaminato (una su tutte il meraviglioso anime de Il mistero della pietra azzurra).
Ci piaceva anche molto il fatto che l’autore fosse francese per una volta (abbiamo la tendenza a scegliere autori inglesi e americani, è vero!) ed eravamo certe che il romanzo ci avrebbe dato tantissimi spunti visivi per le illustrazioni.
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E’ venuto prima il posterone o la gallina (copertina)?
Stavo per scrivere che anche questa volta eravamo partite subito con la copertina, ma riguardando i vecchi schizzi mi sono accorta che non era stato affatto così. Per una volta il primo a essere creato è stato proprio il posterone sul retro.
Come raramente accade, fin dal primo momento Betta ha avuto in testa un’immagine precisa da sviluppare e il posterone che ha disegnato è servito poi a settare il tono e lo stile di tutto il Cartavolante. Dagli screenshot del telefono che ci siamo rimbalzate all’epoca ho riesumato questo capolavoro che mostra in pieno l’abisso che corre tra un primo schizzo e la versione finale di un’illustrazione. Anche se a ben vedere tutti gli elementi erano già perfettamente definiti
In questa serie di fasi successive potete vedere come in seguito si sia trattato solo di aggiustare e definire alcuni elementi. E anche come inizialmente il colore che avevamo scelto fosse molto verde.
Terminato il posterone è stato il turno della copertina e anche in questo caso la prima idea è stata quella che poi abbiamo tenuto. L’unico lavoro è stato quello sugli ingombri per il titolo che, essendo molto lungo, ha causato qualche difficoltà a Luisa.
In questo video potete vedere il video della creazione del lettering della copertina e la soluzione trovata per inserire il nome dell’autore.
Qui sotto invece potete vedere una prima prova del ritratto di Jules Verne. Mi piace molto la prima versione in cui Jules sembra un adorabile nonnino, ma l’inquadratura frontale rischiava di assomigliare troppo a quella di Herman Melville nel Cartavolante n 1. Nel bianco e nero potete apprezzare ancora meglio tutto il lavoro di Betta nella cornice del ritratto.
A spasso con il Nautilus
Ci è sembrato subito ovvio che la “scrivania” di 20.000 Leghe dovesse essere occupata da una bella mappa che raccontasse il viaggio del Nautilus. La sfida maggiore di questo tipo di mappe illustrate è sempre quella di renderle leggibili e di riuscire a farci entrare tutti gli elementi necessari.
Come prima cosa, libro alla mano, abbiamo ricercato su una cartina tutte le tappe principali del viaggio del Nautilus, dovendo fare i conti con il fatto che non tutti i luoghi descritti esistano realmente e che la geografia di Jules Verne non sia poi così precisa.
Lo scrittore francese, pur essendo un grande appassionato di geografia, non è mai stato un viaggiatore. Questo significa che tutte le informazioni per i suoi libri sono state tratte da cartine e resoconti di viaggio letti su giornali e libri. Nella geografia reale per esempio non vi è traccia dell’Isola di Crespo con la sua foresta di alghe, mentre la sia può trovare nominata in alcuni resoconti dell’epoca.
E’ stato divertente cercare di ritrovare, nel modo più preciso possibile, tutte le tappe del viaggio e poi il lavoro è passato a Betta per la realizzazione degli elementi e dei luoghi più importanti del romanzo. Il suo è stato davvero un lavoro imponente. A Luisa sono poi toccati numeri e cartigli.
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La bibliografia
Purtroppo, non conoscendo il francese, abbiamo avuto un limitato accesso ai testi dedicati a Verne e alla sua vita. La biografia che abbiamo usato per documentarci, e che risulta molto precisa e puntuale, è quella di Herbert Lottman “Jules Verne Sognatore e Profeta di Fine Millennio”. E’ uno degli unici testi disponibili in italiano.
In biblioteca avevo preso anche un’altra biografia edita da Mursia “Jules Verne: Il viaggiatore della fantasia” con una bella copertina, ma chiaramente un po’ datata. Il problema è stato non rendersi conto subito di quanto effettivamente fosse datata. Il libro è del 1974 e la cosa è diventata evidente quando mi sono ritrovata a leggere frasi del tipo “Jules Verne dimostra tutta la sua modernità proprio ora che stiamo progettando stupende città sottomarine dove l’uomo potrà vivere comodamente”.
E’ stata comunque una lettura curiosa, soprattutto nello scoprire cosa nel 1974 fosse ritenuto all’avanguardia. Un bel tuffo nel mondo scientifico di 50 anni fa. Detto questo non la consiglierei a chi volesse approfondire la vita di Verne in modo serio.
Per ulteriori approfondimenti vi suggeriamo invece Verniana, un sito dedicato agli studi su Verne. Sfortunatamente la grafica del sito è quella che è e non è di facilissima consultazione.
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